Celle Boom Festival - Macallè Blues

Macallé Blues
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Celle Boom Festival

Recensioni

I concerti...
Boom! Celle Blues Festival 2016

Martedì 5  luglio 2016: anche quest’anno siamo a Celle Ligure (SV) per la seconda edizione del BOOM! CELLE BLUES FESTIVAL. Tre le band previste e, anche quest’anno, il tempo perso al ristorante, complice un principio di pioggia, ci ha impedito di assistere all’esibizione della prima di queste, Jesus On A Tortilla, giovane quartetto milanese che dicono devoto al sound di chiara matrice chicagoana. Del resto, la star della serata, Lurrie Bell, da lì deriva, e per ragioni di sangue (figlio di tanto padre Carey, leggendario armonicista) e per ragioni stilistiche oltre che, residenziali. Così, chi gioca a sparigliare le carte è Paolo Bonfanti che non ascoltavo dal vivo da tempo e che mi ha fatto davvero piacere risentire. Grande chitarrista e autore, oltre che cantante, presentatosi col suo trio formato dal rodato Alessandro Pelle alla batteria e Nicola Bruno al basso, ha imbastito una mezz’ora abbondante di quell’amalgama di rock & roll, blues, soul, canzone d’autore e persino dialetto di cui ormai è indiscusso campione; a denominatore comune, la sua chitarra, versatile e sempre indiscutibilmente autorevole.

A seguire, Lurrie Bell, la star della serata. E con lui, il Chicago blues è sugli scudi. Personaggio dall’esistenza travagliata, errabonda, non nuovo alle comparsate sul suolo italiano, appare lucido e ben saldo in sella alle sue chitarre dalle quali estrae un sound primigenio e vibrante. Il plettro non gli serve! La vecchia scuola non si tradisce e la vecchia scuola vuole il contatto fisico, diretto, dei polpastrelli sulle corde. Magari si perde in virtuosismo, ma il suono ottenuto è di un altro mondo. Meno visionario e ben più centrato che in altre sue manifestazioni, in quest’occasione Bell raggruppa una manciata di classici e alcuni originali ripresi da suoi recenti dischi e imbastisce un concerto bello e coinvolgente. Ad accompagnarlo, Melvin Smith al basso e Roosevelt Purifoy alle tastere ma, soprattutto, il tocco magico di Willie “The Touch” Hayes, batterista leggendario dal suono autorevole, dalla precisione chirurgica e dalla spiccata teatralità, già macchina del tempo di numerosi altri artisti blues (Junior Wells, Luther Allison, Buddy Guy, Koko Taylor, etc.) e, non a caso, soprannominato “The Touch”, appunto! G.R.  

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