Federighi-Marsico-Viale - Macallè Blues

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Federighi-Marsico-Viale

Recensioni

I concerti...
Federighi-Marsico-Viale

Martedì 15 settembre 2015: Ospitato nella suggestiva cornice del giardino di Villa Gropella a Valenza Po (AL) il concerto-lettura cui abbiamo assistito trova collocazione nella più ampia e, ormai, decennale rassegna Parole e Musica in Monferrato, artisticamente diretta da Enrico Deregibus.
La serata, denominata “New York cantata dal Jazz” e organizzata con la collaborazione degli Amici del Jazz di Valenza ha visto protagonisti, quale voce narrante, lo scrittore, critico musicale nonché musicista e cantautore egli stesso Luciano Federighi, la cantante Sabrina Oggero Viale e il gran maestro dell’Hammond Alberto Marsico. Questo originale, poetico viaggio tra i versi delle canzoni della New York cantata, dagli albori del secolo scorso fin quasi ai giorni nostri, (deliziosa, nel finale, la divagazione pop sulla celebre e più volte interpretata New York state of mind di Billy Joel) è stato magistralmente guidato dalla dotta, partecipata narrazione a filo di testo di Luciano Federighi. Quasi a bordo di un Grayhound, lato finestrino, tra i quartieri e i distretti della Grande Mela, ora mistero indagato nei meandri più ombrosi ora radiosa meta o sogno di rivalsa scorrono, insieme alle foto d’epoca, le evocative immagini delle canzoni, interpretate dalla cristallina voce della Oggero Viale. Cantante giovanissima, in questo contesto di intimista, nuda fragilità o giocosa, spensierata leggerezza rivela un matura sicurezza e un’intonazione precisa, certa, oltre che una sensibilità interpretativa che scava il testo e ne restituisce, con personalità, l'essenza. Talvolta sullo sfondo nei parlati e protagonista nei brani, invece, l’Hammond di Marsico. Pensoso e suadente come ruggente e carnoso quando l’ambiente si fa più torrido e bluesy, interpreta il suo ruolo di strumento pieno e dalla personalità spiccante e versatile. Strepitoso e divertente, poi, il finale a tre sulle note e le parole di Goin’ to New York. G.R.       

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