Billy Truitt - Abstract Truth - Macallè Blues

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Billy Truitt - Abstract Truth

Recensioni

Il disco raccontato da...

Billy Truitt

Billy Truitt

"Abstract truth"

JT Dream Wave Music Rec. (USA) - 2022

Who's been trying/No light blues/Truth come home/Waymore blues/True/Salvation or hell and famous potatoes/Life like art/Hobo flatts/Preacher stole my angel/Ragtime eastern cowboy "22"
 
La musica più interessante è, spesso, quella più imbastardita; frutto dell'incrocio talvolta fortuito, talaltra voluto ma, assai spesso felice tra generi. Il giochetto meglio riesce se si ha la ventura di nascere già un po' imbastarditi per proprio conto; come a dire, "bastardi" dentro. A cavallo di confine e potendo pasciarsi di natali accaduti in luoghi la cui connotazione artistica non fosse così ben definita, irreggimentata.
In un certo senso, così è stato per Billy Truitt. Pianista, fisarmonicista, chitarrista, autore e produttore nato a Boise, Idaho, ha trascorso una vita viaggiando e lavorando in diversi studi di registrazione accumulando, così, la propria vasta esperienza in materia di suoni e influenze.
Oggi, Truitt, è un raffinato esponente della scena musicale di Las Vegas, Nevada, città dove vive e dove ha dato vita alla frizzante band dei The Vegas Strip Kings.
Sebbene questo affascinante disco sia uscito a proprio nome, quasi tutti i membri della band hanno dato il proprio contributo alla sua realizzazione.
Nell'intervista che segue, con Billy Truitt abbiamo parlato proprio di Abstract Truth.....

 
 
Macallé Blues: prima di tutto Billy, a beneficio di quanti non avessero famigliarità col tuo nome, raccontaci qualcosa dei tuoi esordi musicali…..
Billy Truitt: la mia formazione musicale si è basata inizialmente sulla musica classica e sulla collezione di dischi di mia madre, collezione che comprendeva dischi di country, blues, big band nonché tutti i più grandi successi dell'epoca.
La prima rock band alla quale mi sono unito, ai tempi delle scuole medie e fino alla fine del liceo, è stata quella di Jack Ely & The Kingsmen, diventata famosa per aver registrato una propria versione di 'Louie Louie' di Richard Berry. Questo è stato, fino a che non mi arruolarono nell'esercito;
MB: in tempi più recenti, invece, hai inciso per la famosa etichetta Blind Pig, avendo fatto parte prima della band Contino e, successivamente, dei Vegas Stip Kings. Bands che sono state entrambe espressione di una singolare miscela di suoni e stili...
BT: sì, troppi artisti e stili musicali da racchiudere in un'unico perimetro;
MB: infatti, musicalmente parlando, sembra proprio che tu sia sempre stato coinvolto in stili musicali assai diversi. Inoltre, curiosamente, tu sei originario dell'Idaho, un'area geografica non propriamente nota per avere una propria chiara e forte connotazione stilistica nell'ambito della musica popolare; non perlomeno come Louisiana, Texas, Mississippi o città come Memphis o Chicago, giusto per citarne un paio. Quindi mi domando come, questo fortuito aspetto, possa aver avuto a che fare, se mai abbia avuto a che fare, con lo sviluppo di quel personale mix di generi che, oggi, sembra essere il tuo marchio di fabbrica...  
BT: essendo cresciuto nell'Idaho, Seattle era, tra le grandi città, la più vicina. Quindi ho gravitato a lungo sulla musica proveniente da lì che era fondamentalmente blues, R&B e jazz. Essere un residente dell'Idaho significava anche avere la musica country sempre presente nelle orecchie, quindi sono cresciuto con l'amore per tutti questi stili musicali. Il che mi ha offerto la possibilità di tentare di scrivere ed esibirmi in questi diversi generi. Trascorrendo, poi, molti anni come musicista di studio, ho dovuto essere in qualche modo esperto in ciò che poteva essere necessario per ogni sessione di registrazione, quindi sono sicuro che anche questo sia stato un fattore che abbia contribuito al mio approccio musicale;
MB: anche questo tuo ultimo album segue quella stessa affascinante e multipla direttrice. A partire dal titolo, “Abstract Truth”, che suona proprio come qualcosa di filosofico. Qual è la ragione di questo titolo?
BT: quel titolo è una sorta di personale, ironica riflessione e interpretazione del momento politico che abbiamo vissuto negli ultimi anni, non solo qui negli Stati Uniti ma anche nel resto del mondo;
MB: l'album è stato pubblicato a tuo nome, sebbene compaiano esplicitamente altri musicisti. Tutti i Vegas Strip Kings, per esempio: il chitarrista e armonicista Al Ek, il sassofonista Jimmy Carpenter, il bassista Rob Edwards e tuo figlio, il batterista/percussionista Justin Truitt. Tutti musicisti apparentemente presenti in qualità di "artisti ospiti" e questo mi fa pensare che la vera mente dietro al progetto dei Vegas Strip Kings sia stata la tua?
BT: essere stato il produttore di questi progetti mi ha dato il privilegio non solo di esserne anche la forza trainante e la mente, ma di poter creare ed esibirmi con questi musicisti che sono tutti grandi artisti a pieno titolo. La pandemia non ci ha permesso di scrivere assieme; da qui, l'approccio solista all'album 'Abstract Truth'. Al momento, sto scrivendo e registrando demo per un futuro album dei Vegas Strip Kings e mi aspetto che riesca diversificato ed eclettico proprio come i dischi precedenti;
MB: ad ogni buon conto, "Abstract Truth" suona davvero come l'evoluzione naturale e originale di quello che era il progetto dei The Vegas Stip Kings, ossia una miscela unica di musica roots, americana, blues, rock'n'roll e zydeco. Anzi, questo disco sembra essere anche più di quella originale miscela; sembra qualcosa che è lì per aprire le orecchie degli ascoltatori verso un paesaggio sonoro creativo e inatteso. Anche le melodie che suonano un po' più vicine alla tradizione, nel momento in cui pensi di averle afferrate, è lì che vieni colto di sorpresa, per esempio da alcuni cambi di accordi non convenzionali.....
BT: sono sempre stato attratto dalle forme di musica ben codificate che, a un certo punto, sono state trascinate in direzioni nuove e inaspettate, in cui la creatività e l'integrità erano al centro della scena, E tutto ciò al di là dell'accettabilità delle stesse da parte dell'industria discografica o di alcuni miei colleghi. Questo per dire che non mi piacciono l'accettazione supina e i complimenti occasionali;
MB: proviamo allora a dare un occhiata a qualche brano: l'iniziale "Who's Been Trying" è uno zydeco dove ti ritroviamo alla fisarmonica con Jimmy Carpenter autore di un eccezionale assolo all'insolito sax baritono…..
BT: sax e fisarmonica usati negli arrangiamenti d'insieme e non solo negli assoli è ciò che mi piace ascoltare. Questo è, secondo me, un approccio fresco e alternativo rispetto all'uso di una sezione fiati quando applicato alle canzoni giuste;
MB: c'è anche una melodia sincopata dal sapore latino come "Truth Come Home".....
BT: un mio caro amico mi ha detto che questa melodia gli ricorda Santana, Steely Dan e Billy Truitt insieme. Non sono sicuro che sia vero, ma farò mia quest'idea;
MB: "Life Like Art" è una traccia straordinaria che mescola blues e rhumba con un tocco di Tex-Mex. E, alla voce c'è un ospite: Steve Eaton.....
BT: con questo brano, Steve ad io torniamo ai nostri esordi nell'industria musicale. Steve è un grande artista e scrittore a pieno titolo. Sono davvero felice che abbia dato il suo contributo qui;
MB: "Salvation or Hell and Famous Potatoes" si sposta su un ritmo reggae, con un lamentoso Al Ek all'armonica.....
BT: Al e io siamo stati "partners in crime", per così dire, per un bel po' di anni. Secondo la mia opinione e secondo anche quella di molti altri appassionati di blues, oggi Al è uno dei migliori armonicisti roots al mondo. Non potrò mai ringraziarlo abbastanza per il contributo che ha saputo dare a questo disco e a tutti gli altri nostri progetti. Sì, eravamo in uno stato d'animo rasta durante la registrazione e penso che la cosa si noti;
MB: sul versante più “tradizionale”, se è lecito chiamarlo tale, troviamo “No Light Blues”, un blues guidato da una tromba con la gustosissima chitarra di Chris Tofield e un rullante da 'second line' che pare uscito da una 'marching band' di New Orleans; "Hobo Flatts", un country blues con pianoforte martellante, una melodica armonica blues e una gustosa 'lap steel guitar'; e poi lo strascicato "Waymore Blues" con il suo piano barrelhouse......
BT: Chris Tofield, miglior chitarrista blues di Las Vegas e musicista a tutto tondo, è sempre una risorsa per tutto ciò in cui suona. Lui e mio figlio Justin alla batteria e alle percussioni, hanno creato l'atmosfera per No Light Blues. Ancora una volta l'armonica e l'aiuto al canto di Al nonché le mie radici country sembrano venire fuori; è stata una registrazione molto divertente. Waymore Blues una delle mie canzoni preferite di Waylon Jennings e spero solo che Waylon non si stia rivoltando nella tomba per averla trasformata in uno shuffle;
MB: a proposito di New Orleans, in questo disco composto quasi interamente da brani scritti da te, c'è un'altra cover: "True", il cui autore è quel misconosciuto maestro del New Orleans piano che fu James Booker......
BT: è sempre difficile per me avere un musicista preferito di qualsiasi genere, ma se fossi costretto a scegliere un pianista, questo sarebbe James Booker per via del suo virtuosismo e dei suoi ampi stili musicali;
MB: un'altra traccia di spicco è 'The Preacher Stole My Angel', una spiritosa melodia dalle sfumature gospel e roots, con una chitarra lap steel stellare e un organo da chiesa......
BT: con questo brano, volevo inventare qualcosa che fosse una storia e The Preacher Stole My Angel è il risultato. Ancora una volta, è Al Ek che suona la lap steel guitar;
MB: l'ultima sorpresa arriva con la conclusiva 'Ragtime Eastern Cowboy "22"', brano strumentale che dimostra chiaramente come la band sia in grado anche di improvvisare in stile jazz......
BT: l'inizio di quella canzone l'ho scritta molti decenni fa e di tanto in tanto ne tento un'altra versione. È sempre un ottimo antistress da suonare alla fine di una lunga session di registrazione;
MB: il materiale estremamente vario e il grande talento di ogni musicista presente fanno di 'Abstract Truth' un disco di cui si possa essere orgogliosi, non credi?
BT: innanzitutto, Giovanni, ti ringrazio per aver ascoltato davvero con attenzione il disco; sì, ne sono orgoglioso come anche del fatto di essere ancora in grado di trovare ascoltatori e suscitare buoni commenti.
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