Chuck Berry - The Original King Of Rock'n'Roll - Macallè Blues

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Chuck Berry - The Original King Of Rock'n'Roll

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CHUCK BERRY - THE ORIGINAL KING OF ROCK'N'ROLL
un film di Jon Brewer

Cardinal Releasing Productions - 2020

 
Chuck Berry lanciò il suo cerino acceso in quel fermento di paglia e fieno che erano gli anni ‘50, con una serie di indimenticabili hits che sarebbe fin troppo banale, se non irrispettoso della memoria collettiva, citare qui. I suoi testi, letterari, poetici, popolari e divertenti a un tempo, il suo originale e seducente stile chitarristico unito alla diafana lucentezza della voce, fecero di lui il primo artista trasversale di tutti i tempi. Con la sua musica aveva, involontariamente, anticipato ogni tipo di movimento, risveglio, emancipazione a venire colmando, anzitempo, ogni possibile ed esistente divario razziale. Ben prima del ‘68, Berry ebbe un inatteso, intenso impatto sui teenagers di ogni colore dell’epoca. La sua musica, evidentemente rilevante per il neogruppo demografico dell’adolescente americano dei tempi, portò sulla pista da ballo ugualmente, giovani bianchi e neri, senza distinzioni o filtri politico-sociali. I suoi caratteristici licks di chitarra e il suo stile ritmico contribuirono a definire, in modo netto, la prima generazione del rock’n’roll e rimangono, ancora oggi, un punto fermo nel vocabolario della chitarra rock. Fu una miscela inarrestabile, la sua, di talento e carisma tanto che, il nome di Chuck Berry, divenne presto il sinonimo stesso della musica che suonava: il legame che unì il blues con tutto ciò che venne dopo.
In questo contesto, il film di Brewer fa un ottimo lavoro raccontando, attraverso filmati d'epoca, foto, ricordi e intuizioni, l’intera storia di Chuck Berry. Alla narrazione contribuiscono - colpo di scena! - anche occasionali, sorprendenti e meravigliose drammatizzazioni stilizzate, quasi in stile cartoon, di diversi momenti significativi della vita di Berry. E poi, ancora, le esclusive interviste a famigliari (emblematico l’inizio del film con l’inedita intervista all’altra metà di un matrimonio durato ben sessantanove anni: la moglie Themetta Suggs), parenti e amici che contribuiscono non poco a far emergere, in controluce, il lato umano e più profondo di Berry che, la sua stessa natura incredibilmente un po’ ritrosa, non gli permetteva far affiorare. Altro merito dell’opera di Brewer è quello di aver affrontato gli aspetti meno edificanti e il lato più oscuro del personaggio: i problemi legali e le incarcerazioni di Berry vengono, qui, esposte con una naturalezza senza veli, in un modo onesto e scevro da ogni giudizio.
Come è naturale che sia, anche la musica è una parte fondamentale di questa narrazione ed è, per lo più, raccontata da quei musicisti (Johnny Rivers, Keith Richards, Joe Bonamassa, Little Steven, George Thorogood, Joe Perry….) che ne sono stati direttamente o indirettamente influenzati. Ma, ben oltre, ulteriore merito del film è quello di mostrarci, al netto degli inciampi umani di cui sopra, un aspetto inedito di Charles Edward Anderson Berry, ovvero quello del family man che, abbandonata la propria maschera pubblica sull'uscio di casa, cresceva i suoi figli e accudiva il proprio privato. Ecco ciò che rende così speciale questo film-documentario, contribuendo a dare a tutti una nuova visuale prospettica sul personaggio e sul suo modo di vivere la propria condizione.
Chuck Berry: The Original Kinf Of Rock’N’Roll, da fine 2020 disponibile anche in formato Blu-Ray e sulle principali piattaforme di video on demand, rappresenta il primo documento ufficiale dedicato a colui che è universalmente considerato il capostipite di un genere e di una generazione. G.R.        


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